COME MISURARE IL POWER QUALITY?

Power Quality
08 Febbraio 2022
COME MISURARE IL POWER QUALITY?

Gli impianti industriali attuali sono valutati in base alla massimizzazione della continuità produttiva, un obiettivo che si raggiunge incrementando l’automazione di processo. Questa evoluzione comporta una crescente integrazione di apparecchiature elettroniche e informatiche nelle linee produttive, dispositivi particolarmente sensibili al Power Quality. Misurare il Power Quality diventa quindi essenziale.

Power Quality e danni alle apparecchiature

Per  mantenere performance produttive elevate, è cruciale che gli impianti industriali siano alimentati con energia elettrica di ottima qualità, sia in termini di continuità sia in relazione alle caratteristiche intrinseche. Infatti, le principali interruzioni impreviste, malfunzionamenti e danni alle apparecchiature e alle infrastrutture elettriche sono spesso il risultato di un Power Quality non ottimale.

Studi indicano che circa l’80% dei disturbi legati a un cattivo Power Quality sono generati all’interno dell’impianto dell’utente. Questi sono principalmente causati da carichi non lineari, come inverter e altre apparecchiature elettroniche, che introducono armoniche nella rete. Allo stesso modo, carichi di alta potenza possono creare perturbazioni. Il rimanente 20% dei disturbi ha origine dalla Rete, ovvero dal fornitore di energia.

Come misurare il Power Quality del proprio impianto

Misurare il Power Quality del proprio impianto elettrico è una procedura complessa. È fondamentale determinare se i problemi provengono da “monte” o da “valle” e poi identificare le circostanze esatte in cui emergono. Questo richiede misurazioni accurate, o meglio, campagne di misura dettagliate, che spesso necessitano dell’intervento di più esperti, come uno specialista in misure elettriche, un esperto in soluzioni di Power Quality e il team operativo aziendale.

La campagna di misura è un elemento chiave per affrontare i problemi di Power Quality. È il primo passo nell’indagine e, se non viene eseguita correttamente, può  portare a soluzioni inefficaci. È essenziale interagire con coloro che hanno una conoscenza approfondita del sistema e dei problemi riscontrati.

La procedura per misurare il Power Quality comprende anche controlli documentali, esame dello schema elettrico e verifica che quest’ultimo sia aggiornato. Analizzare le bollette elettriche di un anno intero può fornire informazioni preziose, così come consultare eventuali sistemi di supervisione. Prima di iniziare le misurazioni, è consigliabile ispezionare l’impianto per ottenere informazioni dal contesto reale.

Si possono raccogliere informazioni importanti dal punto di vista “sensoriale”, con la vista (stato dei macchinari, presenza di evidenze di cto cto (cortocircuito), sovraccarichi, surriscaldamenti, presenza di inquinamento di polveri magari conduttive, etc), con l’udito (ronzii in cabina, e loro andamento in funzione dei carichi attivi), e “a pelle” (temperatura in cabina, umidità).

Le decisioni su dove, quando, per quanto tempo e con quali strumenti misurare il Power Quality sono fondamentali. Scegliere il posto sbagliato o il momento errato può rendere le misure irrilevanti, rendendo necessario ricominciare da zero.

Ortea misura il Power Quality del tuo impianto

Ortea offre servizi dedicati per misurare il Power Quality in vari impianti, aiutando le aziende a identificare problemi e a trovare soluzioni per migliorare la loro qualità dell’energia.

A questo punto il quadro della situazione dovrebbe essere chiaro e bisogna riflettere su:

  • Dove
  • Quando
  • Per quanto tempo
  • Quali misure fare e con quali strumenti

La scelta è fondamentale e strategica, poiché le misure devono fornire i dati utili su cui ragionare per risolvere il problema. Non devono essere fatte misure a sproposito rischiando di complicare il problema con una mole di dati da analizzare e gestire che può diventare inutilmente imbarazzante.

Dove: stabilire in quali punti dell’impianto eseguire le misure: ai morsetti dei carichi disturbati, ai morsetti dei carichi disturbanti, appena a valle del trasformatore MT/bt ecc. In impianti con topologia complessa la scelta del punto in cui misurare è fondamentale, sbagliare il punto di misura significa dover “buttare” tutte le misure fatte in precedenza e ripartire da capo.

Quando: a pieno carico (o durante l’avviamento dei carichi principali) se si vuole misurare la massima distorsione armonica di corrente e tensione, e/o la minima tensione. Con minimo carico (per esempio ore serali) se si vogliono valutare eventuali variazioni della tensione oltre il valore nominale. In caso di problematiche riscontrate in occasione di determinate lavorazioni o stati dell’impianto, le misure devono essere condotte riproducendo queste condizioni.

Per quanto tempo: le misure orientate a individuare THDI max e THDV max possono durare anche meno di un’ora, se eseguite quando l’impianto è al massimo carico. Le misure orientate alla profilazione della tensione o delle potenze vanno invece condotte per almeno una settimana completa (CEI EN 50160). Indagini su basi statistiche (esempio conteggio dei buchi di tensione e relative caratteristiche di durata e profondità) hanno bisogno di una misurazione continuativa di almeno qualche mese.

Quali misure fare e con quali strumenti: dipende da numerosi fattori, non è possibile generalizzare. È una valutazione da fare caso per caso, il valore aggiunto sta nell’abilità degli esperti di misure elettriche.

Ortea è in grado di effettuare servizi di misura del Power Quality in impianti di potenza, sia industriali che del terziario, orientate all’individuazione di problematiche di distorsione di tensione/corrente, variazioni di tensione lente/rapide, con la successiva individuazione e proposta tecnico-commerciale di soluzioni di rifasamento, filtraggio e stabilizzazione.